Matteo Basei

Appunti di viaggio.

2018 - Patagonia

Cerro Torre, Fitz Roy e Torri del Paine, nomi leggendari per gli alpinisti di tutto il mondo, ma anche la Terra del Fuoco e il fascino della "fin del mundo". Un viaggio faticoso, fisicamente per le lunghe camminate con le spalle cariche e mentalmente per l'organizzazione e la pianificazione, non certo semplice. Un viaggio indimenticabile.

13 dicembre - Partenza

Con due enormi zaini stracolmi come unico bagaglio decolliamo da Venezia alle 19:30 in direzione Patagonia!

14 dicembre - Punta Arenas

Dopo aver fatto scalo a Madrid e Santiago arriviamo all'aeroporto di Punta Arenas, in Cile, nel primo pomeriggio. Lasciamo gli zaini nell'appartamento che ci ospiterà questa prima notte in Patagonia per fare un rapido giro per la città. Visitiamo il monumento di Magellano, ci beviamo delle ottime birre patagoniche (Cerveza Austral Lager e Calafate) e camminiamo lungo il mitico stretto di Magellano. Ci gustiamo una cena eccezionale a "El Fogon de Lalo", con ottime bistecche e una bottiglia di Malbec cileno.

15 dicembre - Campeggio Paine Grande

Sveglia presto per lasciare Punta Arenas grazie agli efficienti autobus di Bus-Sur (durante tutta la vacanza, mai un ritardo o un contrattempo, nonostante i numerosi spostamenti effettuati). Cambiamo a Puerto Natales e arrivando a Pudeto nel primo pomeriggio (7:00-10:15 fino a Puerto Natales, 11:30-14:40 fino a Pudeto). Inizia la nostra piccola esplorazione del Parco nazionale Torres del Paine.

La cascata Salto Grande tra il lago Nordernskjold e il lago Pehoe.
La cascata Salto Grande tra il lago Nordernskjold e il lago Pehoe.

Inizialmente le guardie del parco non ci permettono di prendere il sentiero per il Mirador Cuernos a causa del vento forte (ma se siamo venuti qui apposta, nella terra del vento?!). Poi per fortuna, vedendo la nostra ostinata attesa di fronte all'accesso del sentiero, ci lasciano passare. Effettivamente durante il percorso dobbiamo lottare contro un vento incredibile. Le raffiche di vento arrivano a sollevare ghiaia e piccoli sassi, che ci colpiscono le gambe!

Dopo aver visto il Salto Grande e aver intravvisto i Corni del Paine in mezzo alle nuvole, da Pudeto attraversiamo il lago Pehoe in barca e arriviamo al campeggio Paine Grande, dove mettiamo subito alla prova la nostra nuova tenda, comprata appositamente per il viaggio, che dobbiamo montare sotto la piogga, lottando con il vento.

Arcobaleno dal campeggio Paine Grande.
Arcobaleno dal campeggio Paine Grande.

16 dicembre - Campeggio Italiano

Dal campeggio Paine Grande in poco più di due ore e mezza di camminata arriviamo al campeggio Italiano.

Un condor in volo.
Un condor in volo.

Dopo aver montato la tenda lasciamo gli zaini pesanti e risaliamo lungo la valle Frances fino al Mirador Frances. Questa valle è incastonata tra il Cerro Paine Grande, a ovest, con il suo ghiacciaio pensile, e le peculiari formazioni rocciose delle pareti dei Corni del Paine, a est. Un ambiente davvero incredibile.

Il meteo non è dei migliori, ogni tanto piove un po' e le nuovole rovinano il panorama, ma sappiamo che la stabilità del meteo non è proprio il punto forte delle Patagonia e ci gustiamo il fascino di questo ambiente nella sua condizione naturale: vento forte e meteo in continua evoluzione. Peccato solo che questo ci fa desistere dal continuare la salita fino al Mirador Britannico, da cui avremmo potuto ammirare il Cerro Catedral.

Lungo la valle Frances, tra il Cerro Paine Grande (a ovest) e i Corni del Paine (a est), in fondo il lago Nordernskjold.
Lungo la valle Frances, tra il Cerro Paine Grande (a ovest) e i Corni del Paine (a est), in fondo il lago Nordernskjold.
Il ghiacciaio pensile che scende dal versante orientale del Cerro Paine Grande.
Il ghiacciaio pensile che scende dal versante orientale del Cerro Paine Grande.
I Corni del Paine.
I Corni del Paine.

17 dicembre - Campeggio Cileno

Oggi abbiamo molti chilometri da fare per arrivare entro sera al campeggio Cileno. Temiamo che il peso degli zaini ci rallenti, quindi ci svegliamo presto, smontiamo la tenda e alle 8 siamo già in marcia.

Riposo costeggiando il lago Nordernskjold.
Riposo costeggiando il lago Nordernskjold.

In effetti camminiamo praticamente tutto il giorno. Il peso degli zaini e il vento forte ci stancano non poco, ma il lago Nordernskjold da una parte e i Corni del Paine dall'altra ripagano la fatica. Arriviamo al campeggio Cileno intorno alle 17. Il campeggio è molto caratteristico, immerso nel bosco con una forte pendenza e attrezzato con delle palafitte che permettono di piantare le tende in piano, con chiodi e martello forniti dai gestori.

I Corni del Paine.
I Corni del Paine.

18 dicembre - Torri del Paine

Lasciamo tenda e zaini in campeggio e percorriamo quasi di corsa il sentiero che con poco più di 800 metri di dislivello arriva al Mirador Base Las Torres, da dove intravvediamo le Torri del Paine in mezzo alle nuvole. Aspettiamo un po' sperando che il tempo migliori, ma dobbiamo rinunciare per non rischiare di perdere l'autobus del pomeriggio.

Le Torri del Paine.
Le Torri del Paine.

Torniamo al campeggio a recuperare tenda e zaini e iniziamo la camminata che ci porterà fuori dal parco. Arriviamo a Laguna Amarga, stanchi e ben felici di riposare un po' gambe e spalle. Per fortuna l'ingresso del parco è attrezzato con cibo e birre, mangiamo e beviamo e alle 17:00 prendiamo l'autobus che ci riporterà a Puerto Natales in più di 4 ore.

19 dicembre - El Chalten

Ci svegliamo presto per prendere l'autobus che ci porterà con quasi 7 ore di viaggio a El Calafate (7:30 - 14:15 Puerto Natales - El Calafate). Il tratto di strada sterrata che collega il Cile e l'Argentina, dove passiamo la frontiera, riesce a risultare anacronistico anche qui in Patagonia.

A El Calafate riusciamo a gustarci un ottimo pranzo a base di agnello, mentre una lavanderia si occupa dei nostri panni sporchi. Dopo questa breve pausa altre 3 ore di autobus per arrivare a El Chalten (17:00 - 20:00 El Calafate - El Chalten). Ma il tempo passato seduti in autobus non ci pesa, perché il meteo ci regala una giornata limpidissima e dall'autobus riusciamo ad avere una vista fantastica sul gruppo del Cerro Torre e dell'intera catena del Fitz Roy.

Cerro Torre e Fitz Roy dall'autobus, lungo la strada verso El Chalten.
Cerro Torre e Fitz Roy dall'autobus, lungo la strada verso El Chalten.

20 dicembre - Cerro Torre

Inizialmente erano previste tre notti in tenda al campeggio Poincenot, ma un piccolo contrattempo tecnico ci fa cambiare programma. Poco male, il meteo è perfetto e decidiamo di correre subito a vedere il Cerro Torre, gita possibile in giornata partendo dal centro abitato. Da El Chalten in due ore arriviamo ai piedi del Cerro Torre, dove dovremo attendere altre due ore prima che le nuvole lascino la cima e ci permettano di ammirare il "grido di pietra" in tutta la sua bellezza.

Il Cerro Torre, la Torre Egger e l'Aguja Standhardt.
Il Cerro Torre, la Torre Egger e l'Aguja Standhardt.

Soddisfatti ripercorriamo a ritroso il sentiero dell'andata e torniamo in ostello.

21 dicembre - Campeggio Poincenot

Partiamo da El Chalten e con tutta calma, un po' per gustarci il percorso e un po' per gli zaini carichi, arriviamo al campeggio Poincenot dopo tre ore.

La nostra "piazzola" al campeggio Poincenot.
La nostra "piazzola" al campeggio Poincenot.

Piantiamo la tenda e sistemiamo le nostre cose in una meravigliosa piazzola in mezzo al bosco. Nel pomeriggio facciamo una piacevole passeggiata, per lo più in piano, verso il mirador del Glaciar Piedras Blancas.

Il Glaciar Piedras Blancas dall'omonimo mirador.
Il Glaciar Piedras Blancas dall'omonimo mirador.

22 dicembre - Fitz Roy

Dal campeggio Poincenot in circa un'ora saliamo ai piedi del catena del Fitz Roy. Questa volta dovremo aspettare ben quattro ore, flagellati dal vento patagonico (qui forse il peggiore della vacanza), prima che la classica nuovola si decida a scoprire la cima del Fitz Roy.

Lo skyline del Fitz Roy, simbolo della Patagonia.
Lo skyline del Fitz Roy, simbolo della Patagonia.

Valeva la pena aspettare. La catena del Fitz Roy al completo è davvero spettacolare. Forse nessuna singola guglia può competere da sola con la forma slanciata del Cerro Torre, ma nel complesso le sei cime principali (da sinistra: Aguja Saint Exupery, Aguja Rafael Juarez, Aguja Poincenot, Fitz Roy, Aguja Mermoz e Aguja Guillaumet) formano una sequenza di torri davvero incredibili. A me sembra un'enorme mandibola di dinosauro!

23 dicembre - El Calafate

Sveglia alle 4:30 per un secondo tentativo di immortalare il Fitz Roy all'alba... niente da fare, nuvoloso. Smontiamo la tenda e lasciamo con non poco dispiacere la nostra meravigliosa piazzola nel campeggio Poincenot. Torniamo a El Chalten, dove ci rifocilliamo per bene con birre e empanadas!

Nel tardo pomeriggio prendiamo l'autobus che in 3 ore ci riporterà a El Calafate (17:00 - 20:00 El Chalten - El Calafate). La prima parte del viaggio, per lo più in tenda tra meravigliose montagne, è finita e inizia la seconda parte un po' più turistica, ma che ci regalerà posti e paesaggi altrettanto spettacolari!

24 dicembre - Perito Moreno

Un autobus ci porta a visitare il Perito Moreno. Prima un giro in barca ci permette di vederlo da vicino, assistendo anche ad alcuni spettacolari crolli, poi un giro a piedi ci regala stupende visuali che ci permettono di apprezzarne l'estensione.

Fronte del Perito Moreno sul lago Argentino.
Fronte del Perito Moreno sul lago Argentino.
Grazie alle passerelle sopraelevate è possibile cogliere la lunghezza del ghiacciaio.
Grazie alle passerelle sopraelevate è possibile cogliere la lunghezza del ghiacciaio.

25 dicembre - El Calafate

Passiamo il natale visitando la Laguna Nimez con i suoi fenicotteri rosa e molti altri simpatici pennuti. Cenone di natale al "Mi Rancho" con empanadas, bistecca, spezzatino di guanaco e ottimo Malbec argentino.

Fenicotteri nella riserva di Laguna Nimez.
Fenicotteri nella riserva di Laguna Nimez.

26 dicembre - Ushuaia

Oggi salutiamo El Calafate e prendiamo il volo verso la "fin del mundo", Ushuaia, dove ci aspetta un simpatico ostello.

Il famoso cartello che segna la "fin del mundo".
Il famoso cartello che segna la "fin del mundo".
Il relitto della San Cristoforo.
Il relitto della San Cristoforo.

27 dicembre - Terra del Fuoco

Visitiamo il Parco Nazionale della Terra del Fuoco, saliamo il Cerro Guanaco e percorriamo interamente il meraviglioso senda costero (sentiero costiero). Perdiamo l'ultima navetta e torniamo un po' a piedi e un po' in autostop.

Panorama verso il canale di Beagle dalla cima del Cerro Guanaco.
Panorama verso il canale di Beagle dalla cima del Cerro Guanaco.
Lungo il senda costero nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco.
Lungo il senda costero nel Parco Nazionale della Terra del Fuoco.

28 dicembre - Canale di Beagle

Oggi in navigazione sul canale di Beagle, tra cormorani, condor, leoni marini e pinguini. Costeggiamo alcune piccole isolette piene di fauna locale (certamente non a caso...) e concludiamo con il faro di Les Eclaireurs, il faro della "fin del mundo". Scendiamo a Isla Martillo per vedere due colonie di pinguini (pinguini di Magellano e pinguini Papua). Da qui un ultimo tratto in barca ci porta all'Estancia Harberton dove pranziamo e visitiamo il vicino museo Acatushun pieno di scheletri di cetacei. Ritorno in autobus con sosta per ammirare i caratteristici flag tree plasmati dal vento patagonico.

Un condor sorveglia un gruppo di leoni marini (sta forse aspettando che uno di questi bestioni faccia un infarto?!).
Un condor sorveglia un gruppo di leoni marini (sta forse aspettando che uno di questi bestioni faccia un infarto?!).
Pinguini di Magellano all'Isla Martillo.
Pinguini di Magellano all'Isla Martillo.
Il faro di Les Eclaireurs.
Il faro di Les Eclaireurs.

29 dicembre - Ushuaia

Piove, quindi ne approfittiamo per visitare i musei e le poche altre attrazioni presenti ad Ushuaia. Non fosse alla fin del mundo, utile punto d'appoggio per visitare le meraviglie che la circondano, non meriterebbe certo una visita.

30 dicembre - Punta Arenas

Un'ultima piccola avventura, torniamo in Cile a bordo di un piccolo aeroplano a elica! Atterriamo sani e salvi a Punta Arenas, dove ci gustiamo l'ultima cena in Patagonia nel caratteristico ristorante "La Luna".

L'aeroplano che da Ushuaia ci ha riportato a Punta Arenas.
L'aeroplano che da Ushuaia ci ha riportato a Punta Arenas.

31 dicembre - Ritorno

Festeggiamo capodanno in modo abbastanza anomalo... in volo! Piccolo sacrificio che ci ha permesso di trovare un biglietto ad un prezzo davvero stracciato. Il cenone a bordo tutto sommato non è male, e l'equipaggio per festeggiare si prodiga in un trenino tra i sedili, con tanto di musica e luci colorate (sono installate negli aerei di linea appositamente per capodanno?!).